Ieri, 6 giugno 2023, il Decreto PA 2023 è stato approvato dalla Camera dei Deputati, ora attende il passaggio al Senato per diventare definitivo entro il 21 giugno 2023.

Ma cosa prevede il Decreto PA ?

Il Decreto in fase di conversione in legge è il Decreto Legge 22 aprile 2023, n. 44: Disposizioni urgenti per il rafforzamento della capacità amministrativa delle amministrazioni pubbliche.

Il Decreto PA contiene infatti alcune novità e modifiche in particolare sui concorsi pubblici al testo sopra citato.

Per essere considerato candidato idoneo, per esempio, con il DL PA il partecipante dovrà risultare nella graduatoria finale entro il 20% dei posti successivi all’ultimo di quelli banditi. In caso di rinuncia o dimissioni, entro 6 mesi dall’assunzione, l’Amministrazione potrà scorrere la graduatoria nei limiti appena citati. Questo per ridurre il tempo che intercorre tra la pubblicazione del bando e l’assunzione della PA.

Per la vigilanza ma nei concorsi unici, cioè quelli banditi dalla Commissione RIPAM, potrà essere chiamato il personale di FormezPA. I concorsi unici possono essere organizzati su base territoriale e per partecipare a questi il candidato dovrà scegliere una sola regione e un solo profilo cui concorrere. L'amministrazione poi coprirà i posti procedendo con lo scorrimento delle graduatorie degli idonei anche non vincitori del medesimo profilo in altri ambiti territoriali però confinanti con il maggior numero di idonei.

Un’altra novità da esaminare riguardo i concorsi pubblici è che per i profili non apicali la prova orale sarà cancellata, rimarrà soltanto quella scritta fino alla fine del 2026.

Grazie all’art. 1, comma 3bis del Decreto assunzioni PA convertito, si risolverà anche il concorso indetto dalla Legge di Bilancio 2021 e successivo Decreto: il Ministero dovrà procedere con lo scorrimento della graduatoria del concorso per il personale non dirigenziale avviato tra il 2020 e 2021. In questo modo si andranno a coprire 125 posti di personale non dirigenziale a tempo indeterminato e 85 unità a tempo indeterminato nel profilo di funzionario amministrativo, giuridico o contabile.

Nell’articolo 1, comma 9-bis si legge che per i posti non dirigenziali presso la PA potranno inoltre presentare domanda, con una riserva di posti pari al 15%, gli operatori volontari che hanno concluso senza demerito il servizio civile universale.

Incentivo anche per i giovani sotto i 24 anni sarà la possibilità, nel limite del 10% delle loro facoltà di assunzione, di essere chiamati per un contratto di apprendistato o di formazione e lavoro da inquadrare nell’area funzionari. Su questo l’articolo 3-ter del Decreto PA.

Per i soggetti rientranti in categorie protette altre riserve extra dal Decreto PA (art. 1, comma 14-septies).

Per quanto concerne invece la figura del dirigente scolastico l’articolo 5, comma 20 bis cambia la procedura di mobilità interregionale: esclusivamente per le operazioni dell’a.s. 2023-2024 sarà resa disponibile la percentuale del 100% dei posti vacanti in ciascuna Regione e a decorrere potranno essere disposte assegnazioni nel limite massimo di 150 unità di personale per Enti e Associazioni. In più verranno reintegrati nel lavoro i dirigenti soggetti destinatari di provvedimenti di revoca della nomina o di risoluzione del contratto che hanno concluso e partecipato con riserva al corso intensivo di formazione, a decorrere dal primo settembre 2023. E, con l’articolo 1, comma 4-bis, sarà consentito il trattamento in servizio: i dipendenti pubblici potranno rimanere sul posto di lavoro oltre l’età limite e quindi anche i dirigenti in possesso di specifiche professionalità.

Infine veniamo al ruolo del docente delegato per AFAM e Università: verrà delegato un docente con funzioni di coordinamento, monitoraggio e supporto all’integrazione, oltre che di sostegno e potenziamento dei servizi per il benessere psicologico della scuola.

Insieme a loro il Fondo per l’istruzione tecnologica superiore (48 milioni di euro) da utilizzare per la dotazione di nuove sedi degli ITS Academy e per potenziare i lavoratori e le infrastrutture tecnologicamente avanzate.

E per la formazione del personale è stato avviato il PIAO, Piano integrato di attività e organizzazione, per tutte le scuole eccetto quelle con un numero inferiore a cinquanta dipendenti. Il PIAO ha come obiettivo l’impiego di sempre più risorse proprie e dello Stato formate da aventi competenze e conoscenze idonee per svolgere l’attività.